DI Emiliano Rubbi
Se ci pensate bene, la parabola di Di Maio e Salvini è praticamente la fotografia della politica italiana.
Il primo, che gridava “MAI COL PARTITO DI BIBBIANO!” e una settimana dopo andava a braccetto col PD.
Che minacciava l’impeachment per Mattarella perché aveva respinto Savona, convinto anti europeista, come ministro dell’economia, e oggi adora Mattarella e vuole a tutti i costi il governo di Draghi, colui che ha salvato l’Euro.
Che era NO TAP, poi la TAP si è fatta, che festeggiava perché aveva impedito la TAV e poi la TAV è ripartita, votata dai suoi alleati di governo assieme all’opposizione.
E Salvini?
Quello convinto che nord e sud fossero “diversi antropologicamente” che poi, in due o tre anni, è diventato il più grande fan del meridione, con tanto di spot alle pescherie pugliesi in costume da bagno.
Quello che gridava NO EURO e voleva uscire dall’Europa e che adesso vuole fare il governo con DRAGHI, che in pratica è tipo la personificazione dell’UE
Ecco, voi potete pensare quello che volete, ma quando ancora esistevano le ideologie questi cialtroni non sarebbero stati possibili.
Al massimo sarebbero stati trattati come gli scemi del villaggio al bar del paese