DI VIRGINIA MURRU
Il Covid-19 incalza e la crisi economica in Europa pure, c’è l’esigenza di sciogliere i nodi della burocrazia e saltare il fosso dell’emergenza. Motivati da queste ragioni, gli eurodeputati hanno appena approvato definitivamente a Bruxelles, il ‘core’ del Next Generation Eu, ovvero il Recovery Fund.
L’approvazione è stata quasi unanime, con 582 voti favorevoli, 40 contrari e 69 astensioni. I risultati sono stati annunciati ieri mattina, e si avverte il fermento di questo risultato importante, in un momento in cui le sorti dell’economia europea dipendono anche dal sostegno finanziario di Bruxelles, oltre che dagli stimoli di politica economica che ogni esecutivo sta ponendo in essere per ridurre l’impatto dell’emergenza Covid.
Così infatti si è espresso in un tweet il presidente del Parlamento Europeo, David Sassoli:
“Oggi, con una decisione storica che guiderà la nostra ripresa, il Parlamento europeo ha dato il via al Dispositivo per la Ripresa e la Resilienza. Ora spetta agli Stati membri, non c’è tempo da perdere.
Anche la Lega, che nel volgere di pochi giorni ha deciso di sostenere Mario Draghi e il prossimo esecutivo, ha votato a favore del regolamento e Governance del Recovery, ossia una direttiva che regola obiettivi, tempi, e modi di erogazione degli aiuti.
In questo pacchetto di norme sono comprese anche le condizionalità alle quali ogni Stato dovrà attenersi, rispettandone procedura e indicazioni al fine di beneficiare delle risorse. L’entrata in vigore del Recovery è prevista per il 18 febbraio prossimo.
Soddisfatti tutti, dunque, o quasi, in primis David Sassoli, che al riguardo ha commentato: “Questa è l’Europa che corre nella direzione giusta.
La Lega si è affrettata a cambiare la sua posizione riguardo al Recovery Fund, pur di entrare a fare parte del nuovo esecutivo nel Paese, non curandosi di prendere le distanze dall’altro ramo della destra, ossia Fratelli d’Italia, i cui rappresentanti invece si sono astenuti. ‘Il Carroccio spacca il fronte sovranista’ – si legge su Repubblica a commento della scelta decisa dalla Lega negli ultimi giorni.
Il Regolamento su ‘Recovery and Resilience Facility’, com’è noto, dispone di 672,5 miliardi di euro, tra sovvenzioni e prestiti. Formalmente sarà approvato dal Consiglio ed entrerà quindi in vigore il giorno successivo alla pubblicazione in Gazzetta Ufficiale Ue.
La ripartizione dei fondi seguirà i seguenti criteri:
Recovery and Resilience Facility (RRF): 672,5 mld
Dei quali, prestiti 360 mld
Trasferimenti 312,5 mld
ReactEU 47,5 mld
Horizon Europe 5 mld
InvestEu 5,6 mld
Rural developement 7,5 mld
Just Transition Fund (JTF) 10 mld
RescEU 1,9 mld
____________
TOTALE 750 mld
L’Italia, com’è stato stabilito a luglio 2020, avrà una consistente fetta del Recovery, ben 209 miliardi, che il Governo Draghi dovrà impiegare in parte per risanare l’economia fortemente aggredita dall’impatto devastante causato dalla lotta contro il Covid-19.
Prima dell’arrivo della stagione estiva, si auspica che le risorse del Next Generation Eu, possano essere rese disponibili agli Stati membri. Intanto Christine Lagarde invita ‘a ratificare al più presto il meccanismo’, insistendo sull’esigenza di accelerare ‘perché la pandemia crea problemi sempre più seri, e pertanto è fondamentale muoversi nel più breve tempo possibile’.
Riguardo all’area Euro, la presidente dell’Eurotower ha dichiarato al quotidiano The Economist:
“Gli Stati dell’Eurozona hanno necessità di mantenere le misure fiscali fino al 2022, al fine di fare fronte alle conseguenze derivanti dall’impatto della pandemia.”