BOBBY SOLO, UNA LACRIMA SUI DISCHI

di FRANCESCO TRONCARELLI

Soldi a palate coi dischi. Ma non a chi di dovere. Vittima di una “sparizione” clamorosa di diritti d’autore Bobby Solo, la versione italiana insieme a Little Tony del re del rock Elvis Presley. L’artista infatti ha presentato una denuncia alla Procura di Napoli per il furto ultratrentennale dei diritti sulle sue canzoni.

La notizia battuta dalle agenzie e rimbalzata sui social è stata ripresa da un comunicato a firma della società statunitense di consulenza legale Emme Team che ha scoperto la frode milionaria e denunciato il tutto. Della serie “organizzo un processo de gnente!” cit. Nando Moriconi/ Alberto Sordi, “Un americano a Roma”.

La truffa, spiegano i consulenti americani di Roberto Satti, vero nome con cui è stato registrato all’angrafe di Roma 75 anni fa, ha riguardato brani famosissimi composti da Bobby come “Una Lacrima sul viso” e “Se piangi, se ridi”, depositati da persone estranee all’ufficio copyright statunitense e poi utilizzati come garanzia per ottenere prestiti bancari.

Emme Team nel corso di un’indagine sul giro di pirateria audiovisiva (stimata intorno ai 500-600 milioni di euro l’anno) raccolta a seguito di una denuncia avanzata da Lux Vide (Don Matteo, I Medici, Che Dio ci aiuti), ha scoperto anche il giro illecito che si era creato alle spalle del rocker nostrano.

“Decine di società italiane ed estere- hanno speigato i legali di Emme Team- hanno distribuito i brani musicali di uno degli artisti italiani più famosi nel mondo, senza riconoscere i dovuti compensi all’autore e senza presentargli un rendiconto sulle vendite».

Si tratta in sostanza di una frode andata avanti per oltre 30 anni che è stata scoperta e fermata dopo che il cantante ha chiesto di indagare. Un “pacchetto” di diritti che nel tempo è diventato enorme.

Versioni delle due canzoni simbolo di Bobby Solo con cui ha trionfato a Sanremo infatti, sono state realizzate in francese, tedesco, inglese, coreano, cinese e giapponese ma senza che lo stesso potesse percepire quanto dovutogli in qualità di coautore.

Per una ragazzo degli anni Sessanta come lui, cresciuto a pane America e col mito di Elvis, essere raggirato da un gruppo di marpioni a stelle e strisce è stato il colmo, ma tant’è, la beffa è stata compiuta e in attesa che la giustizia faccia il suo corso per tentare di recuperare il maltolto, restano per ora soltanto non una, ma tante lacrime sul viso.