DI MARIO PIAZZA
Chi ha visto Rocco Casalino a Ottoemezzo ieri sera credo debba farsi un esame di coscienza, io per primo, e riflettere su come diversi orientamenti politici, percezioni estetiche e una stampa malevola possano indurci a trattare un essere umano come se fosse uno straccio per i pavimenti.
Rocco è troppo grosso, troppo istruito, troppo grillino, troppo appariscente e forse anche troppo intelligente per la maggior parte delle persone. Che c’è di meglio che squalificarlo a priori lasciandogli appiccicata addosso quell’immagine di ragazzotto televisivo di 20 anni fa nella casa del Grande Fratello, sciocco quanto il programma e pure sessualmente ambiguo, rincarando poi la dose a ogni suo minimo errore?
Dalla Gruber invece c’era un essere in carne e ossa con tutti i suoi limiti e tutte le sue fragilità, ma anche con il suo valore umano generato proprio da quei limiti e da quelle fragilità che nessun successo potrà mai cancellare.
Certo, noi siamo persone civili e non tiriamo calci e pugni ma in fondo in fondo, nell’essenza, non siamo così diversi da quei fetenti che si divertono a molestare il malcapitato di turno, e anche questo è bullismo.
Ci perdoni, Casalino Ing. Rocco.