DI VIRGINIA MURRU
Con gli ultimi dati, relativi a novembre 2020, si fa il punto sulla situazione dei rapporti di lavoro nei primi 11 mesi dell’anno. Secondo queste rilevazioni, le assunzioni nel settore privato sono state pari a 4.755.333. Si tratta dei mesi che registrano nel mercato del lavoro le scosse più forti, dovute alla pandemia e al suo inevitabile impatto sull’occupazione.
Rispetto al 2019 la contrazione risulta pesante, ossia -30%. I mesi che hanno registrato un’incidenza maggiore riguardano i mesi di marzo-aprile, quelli interessati dal lockdown, nei quali l’attività produttiva, per ovvie ragioni, si è fermata in buona parte dei settori.
Si è poi assistito, da maggio in avanti – in seguito all’allentamento delle misure di contenimento del virus – ad un calo piuttosto significativo di questa contrazione, che è scesa sotto il 20% nella stagione estiva, e primi mesi d’autunno (fino ad ottobre).
Com’è noto, le misure restrittive, da novembre in avanti, hanno nuovamente inciso sull’assetto delle assunzioni, con un aumento della contrazione, nel mese di riferimento, pari al 26%. Tale contrazione ha interessato tutte le tipologie contrattuali, e in particolare le assunzioni con contratti a termine (Somministrati, intermittenti, a tempo determinato).
L’osservatorio Inps analizza poi la dinamica dei flussi, che tengono conto delle trasformazioni da tempo determinato (sempre nel periodo gennaio-novembre 2020), il cui riscontro è di 460.063. La flessione è sempre del tenore di circa il 30% rispetto all’anno precedente.
Risultano in crescita le conferme di rapporti di apprendistato, negli undici mesi analizzati, l’aumento è del 10% nei confronti del 2019.
Secondo i dati pubblicati dall’Inps, le cessazioni sono state significativamente alte, pari a 5,051.029, e tuttavia inferiori del 20% rispetto al 2019.
In rilievo i dati sulle assunzioni e trasformazioni a tempo indeterminato (periodo gennaio-dicembre 2020). Sono stati 108.444 i rapporti di lavoro che hanno beneficiato dell’esonero triennale strutturale, per le attivazioni di contratti a tempo indeterminato di giovani fino ai 35 anni. Il valore, precisa l’Inps, risulta in diminuzione rispetto all’anno precedente.
La pandemia, e il suo impatto nel mercato del lavoro, hanno determinato anche la contrazione del numero dei lavoratori assunti con Contratti di Prestazione Occasionale. Il mese più drammatico in questo ambito è sempre aprile, il mese del lockdown: la contrazione è stata del 78%, alleggeritasi poi nel periodo estivo, fino a novembre, dove la rilevazione è pari a -34%.