DI CECILIA CHIAVISTELLI
Firenze – Intrecci di pensieri, di giorni trascorsi, di momenti intensi, riaffiorano e si sedimentano. Dal passato, dopo trent’anni ancora vive nella memoria un episodio che ha fermato le emozioni. Una struggente verità in un unico istante immobile e inamovibile.
Nel nuovo libro di Teresa Ciabatti, “Sembrava bellezza” Mondadori 2021, la rivelazione è inaspettata ma stordisce. Tra un ricordo e nel mezzo di belle parole, come in un nastro di cellulosa, prendono vita i giorni dell’adolescenza, delle amicizie.
Si incontrano, nel lungo corso del tempo, i dettagli, prendono forma le attese, le risposte impossibili, la cruda scelta.
Nel percorso dall’adolescenza alla maturità, la storia si arricchisce di fasi in un incessante movimento, non sempre cercato, desiderato o accettato. Passaggi e accavallamenti privati di cronologiche sequenze. Senza il peso delle responsabili conseguenze. Almeno fino a quando l’evento non trova la sua reale posizione nei fatti.
Tutto mentre si svolge la quotidianità e si intersecano i successi professionali, con gli insuccessi della vita, come il fallimento del matrimonio e i continui conflitti con la figlia che neanche la lontananza riesce a risolvere.
Con uno stile narrativo travolgente e coinciso al tempo stesso, Teresa Ciabatti ci tiene sul filo della storia senza morbide concessioni alle cadute e alle debolezze. La scrittrice ripercorre le tappe del successo fino al traguardo raggiunto, in un viaggio che unisce sentimenti forti e fragilità umane, situazioni irrisolte e vicende nascoste, come se il tempo avesse cristallizzato ogni frammento senza perdere l’intensità e l’attualità dei sentimenti.