DI EMILIANO RUBBI
Il “nesso di causalità con un evento correlabile” è una cosa che ha un nome difficile, ma che in realtà è estremamente semplice da capire.
Ad esempio: se a pranzo mangiate troppo e, dopo qualche ora, vi ritrovate con un bel mal di pancia, voi metterete in relazione il vostro mal di pancia con il fatto che a pranzo vi siete strafogati.
Questo si chiama “nesso di causalità”: la causa del vostro mal di pancia è l’evento che avete individuato, ovvero il troppo cibo.
In realtà esiste la possibilità che il vostro mal di pancia sia dovuto ad altro (un’influenza intestinale, ad esempio), ma essendo voi coscienti di avere esagerato con le lasagne e i bignè, il vostro cervello tenderà a individuare nell’evento più vicino e statisticamente più probabile la causa del vostro malessere.
È il nostro cervello che è strutturato per funzionare così: quando da piccoli mettiamo la mano vicino a una fiamma e ci scottiamo, associamo la fiamma al dolore (nesso di causalità), in modo tale da imparare a non bruciarci più in futuro.
A volte, però, accade che il meccanismo non funzioni.
E questo avviene specialmente quando si mettono in relazione degli eventi che conosciamo meno, con i quali abbiamo meno confidenza.
Un esempio classico è quello dei no vax convinti che le vaccinazioni ai bambini possano provocare l’autismo.
È una bufala smentita da tutti gli studi, non esiste assolutamente nessuna correlazione tra vaccini e autismo, si trattava di una fake news inventata da un medico (poi radiato), che ammise di aver falsificato i dati.
Ma ancora oggi troverete migliaia di persone disposte a credere a questa storia, molte delle quali saranno pronte a giurare che un loro figlio/nipote/conoscente “è diventato autistico” dopo una vaccinazione. E il più delle volte sono tutti assolutamente sinceri, quando lo dicono.
Perché avviene questo fenomeno?
Perché, spesso, la diagnosi di autismo viene data nei mesi (o anche giorni) successivi alla vaccinazione, quindi la correlazione che scatta nella mente dei genitori o dei parenti è: “Al bambino è stato diagnosticato l’autismo dopo la vaccinazione, quindi la vaccinazione ha causato l’autismo”.
Esiste una correlazione?
Sì, perché sono cose avvenute l’una di seguito all’altra. Quindi c’è una correlazione temporale.
Ma c’è un nesso di causalità tra i due eventi? No, perché vaccini e autismo sono cose che non hanno nessuna relazione diretta.
Ma veniamo a questi giorni: dopo la vaccinazione con Astrazeneca, in Italia 3 persone hanno avuto una tromboembolia.
In Europa 30.
In Inghilterra, circa 200 persone sono morte nelle 24h successive al vaccino per una serie di cause diverse.
Le statistiche ci dicono che la media della gente che muore per tromboembolia tra i vaccinati e tra i non vaccinati è la stessa.
Anzi, in realtà c’è una incidenza leggermente minore tra i primi.
Cosa significa, in linea di massima?
Che è giusto controllare ed è giusto essere più che prudenti, visto che si tratta di eventi che hanno una correlazione temporale, ma che molto probabilmente non hanno alcun nesso di causalità.
Almeno per ora non ne hanno trovato nessuno.
Per quanto riguarda la statistica inglese: incrociando i dati delle morti tra i vaccinati e i non vaccinati in un qualsiasi giorno, ci si accorge che, anche lì, percentualmente i numeri sono gli stessi.
Probabilmente è morta molta più gente dopo aver mangiato una mela, negli ultimi giorni, in Inghilterra.
Questo significa che le mele uccidono?
No.
Significa che la gente muore, indipendentemente dal vaccino e dalle mele.
Negli ultimi giorni, diverse migliaia di persone hanno rinunciato a vaccinarsi con Astrazeneca per paura di questi fantomatici “effetti collaterali”, abbassando così la percentuale di vaccinati e mettendo a rischio molte più vite.
E la colpa di tutto questo non è delle persone, che non sono obbligate a conoscere e a capire le statistiche mediche, ma dei mass media, che hanno creato un allarme nazionale da una serie di dati accorpati senza nessun reale nesso causale.
Spero che così sia più chiaro.