DI CLAUDIA SABA
Apro facebook e nella home mi appare il sindaco Damiano Coletta.
Dopo cinque anni di linguacce, bocche tappate, di “state zitti qui decido io”, ora vuole dialogare.
“Un ulteriore strumento – ha spiegato il sindaco– per dialogare con la città, scambiarci opinioni e, perché no, ricevere qualche suggerimento o, se c’è qualcosa che non vi piace, anche qualche critica”.
Quando, mi chiedo, il sindaco di questa città ha dato ascolto ai cittadini?
Quando ha voluto scambiare opinioni?
E quando avrebbe accettato critiche?
Mai, ve lo posso assicurare.
E di esempi ne avrei davvero tanti da fare.
Una delle prime vicende con cui ebbi modo di confrontarmi con questa amministrazione fu la commemorazione di Arianna.
Era il 2016 e questa ragazza di soli 16 anni era andata via l’anno prima.
Morta per overdose.
Un lutto doloroso sia per la mamma che per i tanti amici di Arianna.
La manifestazione era stata fissata per il 24 luglio e già almeno un mese prima la mamma si era messa in moto per parlare con il sindaco Coletta.
Lunghe e vane ore di attesa nei corridoi del palazzo comunale.
“Tornate domani, tornate la prossima settimana, tornate dopodomani …”
E noi tornavamo ma di lui nessuna traccia in Comune.
Fino a quando con l’approssimarsi della data prevista, io stessa scrissi una lettera sui social.
La lettera, ovviamente, la indirizzai a lui, Damiano Coletta.
Questo il testo che potete trovare sul mio profilo facebook.
“Caro signor Coletta, il 75% dei cittadini di Latina ha dimostrato di tenere al “bene comune” di questa città.
E quel 75% è formato in buona parte da ragazzi, colonna portante del nostro futuro.
Il 24 luglio dello scorso anno, una ragazza di nome Arianna, è venuta a mancare ai suoi cari e ai suoi amici, anche per la mancanza di attenzione da parte di noi adulti.
Per lei non possiamo fare più nulla, se non ricordarla, ma possiamo fare in modo che quell’attenzione mancata oggi sia rivolta a tutti i giovani di questa città.
La nostra manifestazione vuole essere proprio questo: non solo il ricordo di una vita spezzata troppo presto, ma un modo di dire a tutti i nostri ragazzi “CI SIAMO” noi, gli adulti, siamo qui per voi.
Abbiamo chiesto una manifestazione per poter dare un messaggio a tutti loro, un messaggio di speranza che fino ad oggi è mancato. La manifestazione è prevista in piazza San marco e ad oggi, nei nostri pellegrinaggi giornalieri in Comune, abbiamo ricevuto solo vaghe risposte, vaghi cenni di capo, e corse nei corridoi degli uffici.
Lei pensa che si vogliano eludere domande?
Io non lo voglio pensare. Voglio credere invece, che forse sia colpa del caldo, delle vacanze o di altre priorità impellenti.
L’albero di magnolia a piazza Dante, per cui siamo ancora in attesa di risposte, sta seguendo lo stesso iter: risposte vaghe e nessuna certezza.
A nome di questi ragazzi, le chiedo un atto di generosità, perché il bene comune è anche questo.
Dare risposte, quelle risposte che stiamo aspettando da chi ha detto di volere il bene della città.
Essere solleciti e meno burocrati per una bella iniziativa, potrebbe essere un buon inizio .
In allegato la richiesta con il programma della manifestazione”.
Ma ahimè, all’epoca il sindaco non era presente su facebook.
Rischiammo di non farcela.
Soltanto grazie ad amici degli amici di qualcuno in comune, la risposta arrivò.
Perché scrivo questo?
Perché sciacquarsi la bocca con “quelli di prima, bravi soltanto con gli amici degli amici”, è fin troppo facile.
È quando si raggiunge l’obiettivo, è davanti ai fatti che si possono trovare le differenze.
E invece proprio davanti ai fatti fu ben chiaro il significato di quel “Bene Comune”.
Il “loro bene” non corrispondeva a quello dei cittadini, verso i quali, dimostro’ totale disinteresse.
Ma si sa, la buona comunicazione può fare miracoli.
E questo nuovo modo per essere vicino al cittadino ricorrendo all’apertura di una pagina facebook, a quotidiani nazionali, non sono altro che un sistema per entrare a pieno in campagna elettorale in vista delle prossime elezioni amministrative.
Da LatinaQuotidiano apprendo che il sindaco avrebbe preso contatti “con Francesco Nicodemo, l’uomo che si è occupato della comunicazione sia per il Partito democratico che del premier Matteo Renzi, vecchio conoscente di Coletta”.
Chissà se i risultati saranno diversi…
Sicuramente ho le idee molto più chiare rispetto a qualche mese fa.
E molte domande ancora senza risposte, oggi trovano un senso.