Di LIDANO GRASSUCCI
Oggi non è il giorno di morire, non è il giorno di risorgere. Oggi è di scena il silenzio, lo sgomento. Oggi nulla accade, bisogna sentire dentro la morte che è stata, bisogna sperare senza certezza il risorgere che sarà… forse.
E’ il giorno in cui una cultura, la nostra, ci porta al confronto con il dentro noi e non c’è sacrificio, non c’è resurrezione a confonderci. Oggi il Nazareno non ci aiuta, oggi il sacerdote non ci condanna, oggi l’uomo non ha salvezza deve salvarsi.
Questo giorno è terribile nella sua forza che ribalta le viscere, oggi tutti siamo con noi stessi e la morte è un pericolo, ma non la morte di finire la vita, ma la morte di adattarsi alla non libertà. Di domani non v’è certezza di riscatto, perchè dobbiamo riscattarci oggi.
Non è il giorno dei buoni consigli, il giorno del buon esempio è il giorno in cui non puoi imitare, recitare. Giorno terribile nel suo silenzio.
Il figlio sacrificato dal padre oggi si libera dal suo destino seppur disegnato per amore, oggi il figlio urla al padre la sua divinità che ha sacrificato l’umanità e lo ha ucciso. Il figlio, la figlia, deve prendere oggi in mano il suo destino non fare la figlia, il figlio protetto ma l’uomo, la donna libera. E la libertà costa.
Il sabato santo è l’ora della madre, la madre che piange il figlio, che comunque è andato via. Giorno umano in una scrittura fatta da un Dio che anche lui si sorprende per la forza violenta del suo disegno.
Oggi è giorno unico, un giorno che devi scegliere tra l’obbedire e il risorgere.
Fattoalatina
Foto: Andrea Mantegna, Cristo morto e tre dolenti (Brera-Milano)