DI LUCA BAGATIN
Alle elezioni presidenziali dello scorso 11 aprile, Pedro Castillo, maestro elementare e leader del partito socialista e populista Perù Libre, si è posizionato al primo posto, conquistando il 19% dei consensi.
Il 6 giugno dovrà vedersela al ballottaggio con la candidata liberal-conservatrice Keiki Fujimori, figlia dell’ex dittatore Alberto che, candidata di Forza Popolare, si è piazzata al secondo posto con il 13% dei voti.
Castillo, nei giorni scorsi, in vista del ballottaggio, ha siglato un accordo elettorale con Veronika Mendoza, candidata alla presidenza per il partito di sinistra e centrosinistra patriottici Uniti per il Perù.
“Voglio invitare tutte le forze democratiche del Paese, i giovani, le donne, le organizzazioni sociali, i sindacati, i collettivi, a unire le forze in modo che insieme possiamo ricostruire la nostra patria. In modo che, insieme, possiamo finalmente scrivere una Costituzione fatta dalle persone per le persone”, ha dichiarato la Mendoza ad accordo siglato.
Aggiungendo: “In questo 2021 stiamo rispondendo alla chiamata del prof. Castillo, stiamo rispondendo alla chiamata del popolo e siamo chiamati a costruire una vera democrazia e a unire le forze”.
L’accordo elettorale fra Perù Libre e Uniti per il Perù prevede di “realizzare un governo del popolo e promuovere i profondi cambiamenti di cui il Perù ha bisogno, per sbarrare la strada all’autoritarismo ed alle forze corrotte e inaugurare una nuova era, nella quale tutte le voci vengano ascoltate e la sovranità venga rivendicata, al fine di costruire un nuovo patto sociale attraverso un’Assemblea popolare costituente”.
Quattro sono i punti rilevanti dell’accordo siglato: affrontare la crisi sanitaria, sociale ed economica causata dalla pandemia Covid19, rafforzando il sistema sanitario pubblico; necessità di creare posti di lavoro abbandonando il modello economico liberale, imposto dalla dittatura di Fujimori, che ha favorito solamente i pochi ceti privilegiati; lotta alla corruzione e all’impunità per coloro i quali derubano il Paese; l’ultimo punto riguarda la ricostituzione dello Stato, il rafforzamento della democrazia e la garanzia dei diritti di tutti e per tutti, in piena eguaglianza e senza alcuna forma di discriminazione.
Luca Bagatin