NON SI LUCRA SULLA DISPERAZIONE

DI LEONARDO CECCHI

30 euro a settimana. Per quasi 48 ore di lavoro settimanali, sabato incluso.

Questa è l’offerta di lavoro per la posizione di cassiera/e promossa da un supermercato di Quarto. Che nell’annuncio ci teneva pure a specificare che come requisito era richiesta la “voglia di lavorare”. Capito? 2,7 euro l’ora, sabato incluso, ma ce devi pure avè la voglia di lavorare. Sennò ciccia.

Tanti sono stati gli insulti che hanno ricevuto sotto il post di annuncio che hanno dovuto cancellarlo.

Il caso non è purtroppo isolato, affatto. Già prima della pandemia c’erano imprenditori senza scrupoli pronti ad offrire condizioni degradanti e indecorose a tanta gente disperata. Ora, ora che la pandemia ha scosso le fondamenta della nostra società, questi sciacalli sono riusciti dalle loro tane, e son pronti a lucrare ancora una volta sopra la disperazione di tante persone.

Chi dice che questo è il “libero mercato”, o è complice di queste iene o non ha gli strumenti per capire.

Perché così come prestare soldi a strozzo è vietato perché tanta gente disperata se li prenderebbe, dovrebbe esser vietato fare offerte di lavoro del genere. C’è tanto da (ri)fare sul lavoro in Italia. E ora, ora che il momento è critico, serve darsi una mossa.